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Cambiare Amministratore

Abitate in un condominio e non ritenete consono chi coordina la gestione del palazzo? Grazie ad una recente riforma è oggi possibile cambiare amministratore; gli strumenti previsti dalla legge permettono, sia all’assemblea che ai singoli condomini, di revocare amministratore condominio qualora fosse inadempiente dei propri doveri o incapace di svolgerli al meglio.

Come cambiare amministratore?

Cambiare amministratore condominio: la revoca

A seguito della recente “riforma di condominio” è finalmente possibile attuare la revoca della carica di Amministratore; la modifica del soggetto che ricopre il ruolo può avvenire in qualsiasi momento, sotto decisione dell’assemblea condominiale o dei singoli condomini. Questa procedura non è affatto difficile, vediamo come funziona:

Gli amministratori hanno il dovere di adempiere a dei compiti specifici e il loro mandato è temporaneo; la carica ha una durata di 12 mesi che allo scadere del tempo può essere riconfermata o meno, in base alle necessità dei condomini. L'eventuale riconferma avviene per decisione dell'assemblea tramite un'apposita delibera, all'interno della quale viene indicato anche l'importo del suo compenso totale.

Viene esclusa la possibilità di riconferma della carica in maniera tacita: è dunque compito dell’assemblea votare per la sostituzione o per il mantenimento.

Cambio amministratore prima dello scadere del contratto

Nel caso in cui l’assemblea deliberi la rimozione dell’attuale Amministratore dal ruolo, prima della fine dei 12 mesi previsti dalla carica, si hanno due modalità d’azione. Si può procedere tramite revoca con o senza giusta causa.

La decisione di sostituire il proprio amministratore può avvenire per differenti motivi: in alcuni casi si tratta di divergenze nella gestione del condominio, in altri la causa è l’inadeguatezza di chi ricopre il ruolo, che potrebbe non essere in grado di occuparsi dei problemi.

L’interruzione del rapporto di fiducia nei confronti dell’Amministratore deve però avvenire nelle modalità previste dalla legge: la convocazione ufficiale dell’assemblea per avanzare l’iniziativa di cambiare amministratore, infatti, va svolta seguendo determinati passaggi, così da non dare la possibilità all’amministratore uscente di chiedere un eventuale annullamento della revoca.

Sostituzione amministratore condominio

Il Codice Civile prevede che la scelta del nuovo amministratore venga effettuata prima che la revoca al vecchio venga attuata; è pertanto necessario scegliere con cura a chi affidare la gestione del condominio, per poi nominarlo come “nuovo amministratore” durante l’assemblea di revoca del precedente.

Il precedente amministratore ha pieni poteri fino al momento in cui viene nominato il suo sostituto. Questo avviene per eliminare un possibile intervallo temporale nel quale le responsabilità dell’amministratore non siano associate ad alcun soggetto.

Scegliere con criterio un nuovo amministratore condominiale è fondamentale, così da non incorrere nella stessa situazione in breve tempo. Il consiglio è scegliere qualcuno in possesso di tutti i requisiti necessari, che abbia spirito di organizzazione e capacità gestionale.

Nomina del nuovo amministratore condominio

Affinché la conferma del nuovo amministratore sia a tutti gli effetti valida, sarà necessaria la presenza della maggioranza dei voti in base ai presenti (almeno il 50% del totale), proprio come avviene per la revoca. Anche in caso di non verbalizzazione esplicita, la nomina di un nuovo amministratore equivale alla revoca del precedente.

Una volta nominato, l’amministratore attuale si prenderà l’incarico di mettersi in contatto con chi ricopriva il ruolo prima di lui per dare luogo al “passaggio delle consegne“. In questa fase avverrà il trasferimento di ogni documento riguardante il condominio e di tutte le informazioni della passata gestione.

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