Hai mai sentito parlare di una gestione del condominio senza amministratore? Esistono dei piccoli condomini la quale gestione funzionale e finanziaria viene affidata alle stesse persone che li abitano, tramite collaborazione e lavoro di squadra.
Come gestire un condominio senza amministratore
L’opzione di “autogestione” (gestione condominio senza amministratore) da parte degli stessi condomini è disponibile in base al numero di persone che abitano lo stabile, che, se dovesse essere minimo, sostituirà l’amministratore unico con una collaborazione da parte di tutti.
I compiti da svolgere saranno comunque gli stessi, andrà redatto il bilancio di fine anno che tiene conto delle uscite/entrate di denaro, dovranno essere compilate le tabelle millesimali, dovranno essere ritirate le quote condominiali ogni 2 mesi, ed eventualmente, ci si dovrà occupare di tutta la documentazione necessaria per la Certificazione Energetica (A.P.E. – Attestato di Prestazione Energetica).
L’unico punto che differisce tra una gestione professionale e l’autogestione è l’obbligatorietà di possedere i requisiti dell’amministratore.
Il metodo migliore per far fronte in maniera efficace a questi servizi è la frequente convocazione delle assemblee condominiali, nelle quali si può discutere apertamente e insieme.
Numero minimo dei condomini per l'amministratore
Dove viene posto il limite minimo per sapere se c’è bisogno di eleggere un professionista (come un ingegnere, un geometra o un architetto) a ricoprire il ruolo di amministratore per gestire il condominio o se si può usufruire dell’autogestione?
Il limite è stato prefissato a 9 condomini, numero oltre il quale sarà obbligatorio eleggere un amministratore professionista che si occupi della gestione condominiale.
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