La biomassa legnosa è un’energia pulita a tutti gli effetti: la quantità di carbonio liberata nell’aria in fase di combustione è pari a quella assimilata dalla pianta durante il suo ciclo vitale, mentre la quantità di zolfo e ossido di azoto è nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili tradizionali.
L’energia delle biomasse, inoltre, si basa su scarti di produzione delle attività agricole e industriali, che possono essere così reimpiegati in maniera ecologica, e su un disboscamento mirato e selettivo, comunque subordinato a un immediato rimboschimento. Inoltre, la filiera corta, cioè l’utilizzo di materiale proveniente dal territorio limitrofo, garantisce il minimo impiego di energia per la movimentazione del combustibile.
Il principio di funzionamento delle caldaie a biomasse per impianti di riscaldamento domestico è lo stesso di una qualunque caldaia tradizionale: l’energia termica prodotta dalla combustione viene ceduta all’acqua tramite uno scambiatore e quindi distribuita nell’edificio.
Tipologie di caldaia o stufa a biomassa
- Caldaie a pellet: sono le più semplici a livello di utilizzo, grazie ai sistemi di alimentazione e di pulizia automatici. Richiedono un sito di stoccaggio abbastanza limitato. È consigliabile l'utilizzo di un serbatoio di accumulo dell'acqua
- Caldaie a legna spaccata: richiedono l'utilizzo di un serbatoio di accumulo; spesso abbiniamo alla caldaia l'installazione dei pannelli solari termici, che condividono lo stesso serbatoio di accumulo e ottimizzano al massimo l'impianto.
- Caldaie a legno cippato: l'utilizzo del legno in scaglie può portare a risparmi economici notevoli, tuttavia è necessaria la presenza di un sito di stoccaggio particolarmente grande. È indicata per i condomini.
La sostituzione (anche parziale) di un impianto di climatizzazione invernale tradizionale con uno dotato di caldaia a biomassa può rientrare nel campo di applicazione delle detrazioni 65% se inteso come intervento di riqualificazione globale, e se la caldaia stessa rispetta alcuni parametri normativi.
Cos'è il pellet?
Il pellet è definito come “biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura”.
Il pellet non necessita di sostanze additive o chimiche estranee al legno per l’ottenimento di un prodotto compatto, pertanto risulta un combustibile ad altissima resa. L’umidità del pellet deve essere attorno al 15% per garantirne una corretta pressatura
Il pellet è utilizzato come combustibile per stufe di ultima generazione, in sostituzione dei ceppi di legno. Se di ottima qualità, può anche essere utilizzato per la pulizia interna dei cambiamonete, presenti nella maggior parte dei bar che presentano slot machine. Ciò comporta una serie di miglioramenti di tipo ecologico, energetico e di gestione dell’impianto di riscaldamento rispetto alle stufe tradizionali.
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